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Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali


PAPEROPOLI!!!!!
(si stava meglio quando si stava peggio)
Ma poi, chissenefrega delle rogne di vip e veline? L'importante è che si facciano fotografare per Chi entro quest'estate. In spiaggia non dovremo mica leggere The Economist?
L'Amichevole Spiderman di Quartiere ha una Moleskine. Anche lui come Chatwin ed Hemingway.Etichette: L'Amichevole Spiderman di Quartiere
C’è un attimo di sgomento quando sabato sera durante una cena fra amici esco dal bagno chiedendo a mio fratello se fosse suo quello shampoo nero dimenticato vicino alla vasca. Chi sapeva delle mie abitudini si è messo a ridere. Chi non sapeva, è rimasto con la salsiccia in bocca. Il problema non era lo shampoo: il problema era che lo shampoo era NERO, e nel bagno non c’è niente che possa stonare con i colori delle piastrelle, per cui tutto deve essere sui toni del verde, bianco o al massimo celeste. Il tutto si è semplicemente risolto in una panoramica scherzosa sulle mie “rifiniture di stile”, che i più razionali chiamano ossessioni. Ma quando il giorno dopo mio padre mi ha chiesto se avessi già convertito il mio guardaroba da nero a bianco visto che era scattata l’ora legale, allora ci ho riflettuto un po’: se si è accorto lui, che non saprebbe ricordarsi il colore dei miei occhi, è preoccupante. E penso anche a quando il direttore della filiale di banca mi ha detto “Non ti avevo riconosciuta, così, vestita di nero. Sei sempre bianca...”, e io, abbagliata dalla tavolozza di colori mal assortiti della sua fantasiosa mise, gli ho risposto con molta nonchalance “Adesso è autunno”, riscontrando nel suo sguardo perplessità e divertimento.
E’ successo di nuovo. L’ennesimo tête-a-tête con la Divisa. Mi chiedo se questi signori (o peggio, le signore) quando sono in borghese cambino atteggiamento, e se sia l’uniforme ad autorizzarli a qualificarsi come le persone più cafone della terra. E’ vero che non ho mai preso una multa, o per lo meno non l’ho mai presa quando sono arrivata un attimo prima che la Divisa di turno cominciasse a fare il verbale. Ed è vero che non vado molto d’accordo con i divieti di parcheggio. Ma io dico: cosa ti costa essere un po’ più gentile? Mi concedi la grazia di una contravvenzione condonata, mica mi risparmi dalla pena capitale. Infatti ho sbagliato, ma non ho commesso un delitto. E lui, zoticone, con quel tono da La-Legge-sono-Io, raccoglie tutta l’insolenza che gli è possibile e mi ordina di togliere subito la macchina da lì, visto che per questa volta “mi è andata bene”. E questo succede con le Divise uomini, perché le Divise donna, nella fattispecie le vigilesse, sono quanto di più arrogante esista al mondo.
Cosa vuol dire dover rimanere agli arresti domiciliari per tre giorni e mezzo. Vuol dire che la prima mezza giornata passa subito, perché fuori piove e la pioggia concilia il sonno prima che tu riesca a prendere in mano un libro. Il secondo comincia all'alba perché non avevi mai dormito tanto in vita tua, ma fuori c'è il sole e le ventiquattr'ore si prospettano già un'eternità. Leggi la mattina, leggi il pomeriggio. Ma anche leggere stanca, e Barry Lindon attira come La Corazzata Potemkin. Quindi rimane la tivù libera, quella di Cucuzza. Evitando i canali in cui ci sono i cartoni, le televendite e le stronzate della De Filippi, purtroppo resta solo Cucuzza. Almeno capisci perché negli ultimi tempi i casi di Alzheimer sono in aumento. Poi ci sono i telegiornali, perché non hai alternativa: devi beccarteli tutti per sfuggire a varie trasmissioni di quiz, una più noiosa dell'altra ma in testa a tutte quella in cui il concorrente ci impiega quaranta minuti e due spazi pubblicitari per fornire la risposta. Infine c'è il film in prima serata e fortunatamente una prima visione che non hai ancora visto. Peccato che venga interrotto a metà da Vespa il quale decide deliberatamente di svelarne il finale. Pensavo di aver capito male: dopo vent'anni di televisione non puoi fare una cosa così idiota. Ma il giorno successivo un articolo su Repubblica mi conferma che la RAI ha ricevuto un tot di telefonate da parte di un pubblico più che incazzato. Il terzo giorno non ne puoi più e, visto che fuori c'è il sole, telefoni in ospedale per chiedere se è proprio vero che devi rimanere in casa, o se per caso puoi anche metterti fuori all'aria aperta senza far capire che in tal caso staresti sdraiata sotto il sole. Quindi il terzo e il quarto giorno, tutto sommato non va neanche male, perché se fossi stata in ufficio, avresti visto il sole a strisce e saresti morta di rabbia. Ma sabato pomeriggio cominci già a guardare impazientemente il cellulare che non suona, mentre avresti proprio voglia di una bella griglia, e che cavolo, non penseranno mica tutti che sei malata? E in virtù di flussi telepatici, la sera ti ritrovi ad anticipare l'ora "x" dell'evasione grazie proprio a un invito. E sai che puoi anche far tardi, tanto il giorno successivo non sarà la solita domenica con l'angoscia del lunedì, perché di certo non vedi l'ora che arrivi lunedì!
Che dice la pioggerellina