patio andaluz

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Località: Italy

Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

martedì, ottobre 28, 2008

Aiuto



Offro una lauta ricompensa a chi mi fornisse una soluzione contro la dipendenza da cioccolata. So per certo che non esistono rimedi omeopatici né medicinali inibitori, o per lo meno nulla in possesso delle farmacie italiane. Ma se qualche chimico impegnato in uno studio sulla materia dovesse leggere queste righe, sappia che sarei disposta anche a fare da cavia pur di sopravvivere all'inverno senza rivestire di dolce petume le pareti del mio stomaco. E dire che siamo solo al primo vero giorno d'autunno, quell'autunno uggioso con la pioggia incessante e sottile e una melma di foglie secche sul viale che si appiccicano alla suola delle scarpe e te le ritrovi in macchina.
Oggi ho scoperto la Milka Con tenero cuore al cacao, e chi mi dice che la Milka fa schifo sbaglia di grosso. L'avevo sempre sottovalutata, la trovavo troppo dolce e poco soddisfacente. Ho dovuto ricredermi: benchè già in passato avessi apprezzato la Luflée, non era mai riuscita a superare il confine tra le cioccolate di merda e la top ten delle divine: Venchi, Domori, Peyrano, Mayani, Caffarel, Cote d'Or, Frey, svizzere e belghe. Eppure la vecchia mucca viola era sempre stata nel mio immaginario il simbolo della cioccolata, quella per cui sarebbe sempre valsa la pena di spendere gli ultimi scellini nell'autogrill di confine e rientrare in Italia con una bella tavolozza da quattrocento grammi e le nocciole intere (questi discorsi mi stimolano la vena poetica. Potrei approfittare per partorire uno dei miei celebri comunicati stampa abitualmente definiti da canna, considerato che oggi abortisco all'incipit).
Bene, prima che anche gli altri cinquanta grammi del sublime nettare dei depressi stagionali finisca nella mia pancia, qualcuno si faccia avanti ad aiutarmi in questo ineluttabile destino annuale.

martedì, ottobre 21, 2008

Piccolo contributo


Una cosa che non faccio mai, essendo svogliatamente poco attenta al sociale se non per questioni che mi riguardano da vicino. Ma siamo in ottobre, oltre che in piena crisi Gelmini, pertanto apro una breve parentesi per lanciare un appello della serie Predico bene, razzolo male, considerato che da quando è nato Antonio non trovo nemmeno il tempo per sfogliare Elle e sono in arretrato - fra acquisti e regali – di almeno una decina di libri. Per la verità non sono mai stata una lettrice accanita: leggere per me è questione di curiosità più che di divertimento, svago o relax. Mi diverto molto di più a scrivere, mi rilasso ascoltando musica, libero la mente scaricando pensieri e tensioni con il jogging o, nei momenti peggiori, pulendo la casa. Ma riconosco quanto leggere sia importante, e quanto poco efficace diventi trasmettere questa passione se non la si possieda naturalmente o se non la si sia coltivata fin da piccoli. Fortunatamente per qualcuno c’è la Zia, così che mamma e papà possano concentrarsi su qualcosa ad essi più consono, tipo i giocattoli o le canzoni dello Zecchino d’Oro. Ma talvolta, cioè quasi sempre, non c’è una Zia, e i genitori ricorrono a qualcosa di tristemente molto più comodo, nella fattispecie la televisione. A chi dovesse venire in mente che dedicarsi alla lettura limiti la capacità creativa di un bambino, prima di congetturare secondo il proprio arbitrio qualsiasi soluzione alternativa al libro - tipo una gita domenicale al centro commerciale - sappia che esistono rimedi-tampone a pensieri tanto balordi, e che in tutta Italia viene istituita ogni genere di iniziativa-salvataggio onde evitare che bambini e ragazzi naufraghino nell’oceano dell’ignoranza. Quindi, anche per chi come me assegna una primaria importanza all’attività sportiva e ludica, tenga presente che questa non deve essere fine a sé stessa, ma deve far parte di un percorso formativo in cui tutto è complementare e sinergico: quando un ragazzo ha scaricato la propria energia fisica e arieggiato la scatola cranica, quello è il momento di nutrire la sua mente, di educarlo alla scrittura e alla dialettica, ma prima di tutto alla lettura, perché è solo leggendo che si acquisiscono gli strumenti necessari a sviluppare una capacità critica. E cominciare non è mai troppo tardi...
(Personale campagna di sensibilizzazione a sostegno della lotta contro l'Arca dell'Ignoranza rappresentata dal ministero Gelmini. Questo mi solleva dai sensi di colpa per non sfilare in corteo in mezzo a falangi di puzzole adolescenti a cui sono percettibilmente allergica)


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