A chi mi dirà (e so per certo che qualcuno per irritarmi me lo dirà) Che bello, finalmente nevica! auguro di uscire di casa e venire travolto da una valanga di neve mista a letame fumante. E che la sua stupida pelle ne rimanga impregnata a vita.
Senza alimentare la folla degli opinion makers con probabili commenti banali e scontati, dico solo che sono felice. Mi preme solo sottolineare che la mia gioia va al di là delle frivolitudes a cui sono solita attenermi, e che quindi non è dovuta al semplice fatto che ci sarà una first lady degna di Jackie o che il governatore più influente al mondo sarà un afroamericano nato alle Hawaii, per di più incredibilmente giovane. E mi sento quasi ridicola a pensare che l' I have a dream possa un giorno diventare realtà, ma voglio crederci. Voglio credere che questa sensazione di speranza non sia un'illusione, che le cose possano cambiare, voglio credere che gli Stati Uniti abbiano dato una lezione alla vecchia Italia, e saputo osare e voltare pagina. Siamo rimasti un' isola infelice insieme a pochi e forse questo ci indurrà a credere che forse è vero, si può fare. Qui mi fermo, il resto rimarrà tutto per me, per me e le parole di quella canzone di tanti anni fa che stamattina ho ascoltato ripetutamente Here I go out to sea again...The sunshine fills my hair...And dreams hang in the air E non nascondo che mi sento come se fosse tornato un amico...
