Punti di vista
“Le tue unghie finte mi fanno schifo.”
“Te l’ho detto mille volte che non sono finte. Ho il gel. E’ come avere un trucco.”
“A me non mi piacciono quelle che si truccano.”
“Questo lo so, ma a volte il trucco rende più raffinata una donna.”
“Chi si trucca vuol fare vedere di essere quella che non è.”
Tommaso alias l'Amichevole Spiderman di quartiere, otto anni.
Stessa sera, a tavola, fra coppie di ultratrentenni, parlando di Paris Hilton, nota alle folle come emblema delle “ricche ma brutte” (uguale belle), nonché prova inconfutabile di poteri e limiti della chirurgia estetica: tanto perfetto può diventare un corpo, quanto brutti rimangono un paio d’occhi nati brutti, e idiota la conseguente espressione. L’espressione, per l’appunto, che - per quanto la Hilton si sforzi di conferirle un minimo d’intelligenza – è sempre quella di uno struzzo, nonostante i prodigi del trucco-impalcatura.
“Io non riesco a scindere il corpo dal viso. Sarà anche rifatta. Ma la Hilton è bella”.
Lo zio del succitato filosofo, trentasei anni.
A questo punto la domanda sorge spontanea: quand’è che un bambino smette di essere uomo e comincia sostituire i testicoli al cervello? Ora sappiamo che a otto anni è ancora salvo.
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homo impenitens
homo convivens
homo volubilis
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