patio andaluz

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Località: Italy

Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

sabato, aprile 28, 2007

Slava!


Era forse il 97 o il 98 la prima e unica volta in cui l’ho sentito suonare: già dieci anni fa non dicevi più vado a un concerto con Rostropovich ma vado a vedere Rostropovich. Perché, come succede sempre per i miti, anche quando vengono superati da talenti più giovani, restano sempre miti, e poter assistere a una loro esibizione significa aver catturato un pezzo di storia. Sono troppo giovane per aver visto danzare Nureyev o cantare la Callas, ma queste dita sul violoncello non me le sono perse. Erano mani nocchiute, pelle sulle ossa, quasi tremolanti. Ma facevano scivolare l’archetto sulle corde con un’esperienza che tradiva oltre mezzo secolo di musica, decine e decine di orchestre accompagnandolo alle spalle, sotto l’occhio di altrettanti direttori che ormai poteva anche permettersi di ignorare. E negli assolo di Dvorak anche gli orchestrali stavano a guardarlo. In quegli occhi che hanno letto milioni di note, in quel sorriso timido quasi indifferente all’ammirazione c’erano anche decenni di storia attraverso cui il suono del suo cello è filtrato, e resterà per sempre. Grazie Slava!

giovedì, aprile 19, 2007

Di corsa



"Si vede quando lavori!". Così mi è stato detto. In sostanza, quando aggiorno il blog sarebbe perché non mi passa più. Quindi adesso sto lavorando, per la cronaca sappiate tutti che in questi giorni sto lavorando, mentre prima mi giravo i pollici, e anche gli indici. Per la precisione, sto andando a Milano, nella "city che lavora", dove chiunque ti fa sentire il nullafacente, l'inadeguato, il retrogrado. Quando invece vai a Roma, ti senti lo stakanovista. Ovviamente i romani non te lo dicono perché non possono sentirsi meno stakanovisti di te. Ma appena giri le spalle, zac! pronti a prenderti per il culo. Sto peccando di puro provincialismo che si manifesta in complesso d'inferiorità.
A questo punto, meglio l'udinese del milanese: lavora come lui ma non te lo fa pesare. E meglio il triestino del romano: alle due del pomeriggio è già in costiera a prendere sole ma non gliene può fregare una fava di quello che pensi tu, anzi prova anche una certa soddisfazione a farti capire che si vive lo stesso (e anche meglio) senza ammazzarsi di lavoro. Se in Regione ci fosse posto per tutti...
E adesso metto il mascara e scappo, che se a Milano non arrivi puntuale...

martedì, aprile 10, 2007

Annuncio

Mi prendo il numero. Magari c'è ancora in circolazione qualche racchia sfigata dell'azione cattolica che mi stava particolarmente sulle palle e che ha bisogno di accoppiarsi a scopo riproduttivo. Speriamo solo che il suo sogno non sia quello di diventare mamma di un bel maschietto...

domenica, aprile 08, 2007

Punti di vista


giovedì, aprile 05, 2007

O Dio.



Un caso, per la verità neanche raro, in cui mi sento di dichiararmi prevenuta, per altro senza nemmeno aver letto della precedente famigerata questione dei lucchetti. Vederlo negli scaffali della libreria è suscitare un brivido d’imbarazzo che ti percorre la schiena, lo stesso che ti assale quando prendi in mano un cd di Tiziano Ferro. Sì, sono prevenuta.

iesss ai laic!


E non solo perché è Bollani. Ma anche e soprattutto perché sono in preda a un'abulia primaverile. Idee poche, voglia di scrivere ancor meno. Tristezza? No, anzi. Piacere di solitudine, di meditazione, di tramonti lenti. E questo esprime il tutto al posto mio.


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