
Si riparte, sì, si riparte. Con poca energia, per la verità, ma con molto ottimismo, per non azzardare addirittura entusiasmo. Dopo un anno passato in apnea con gli eventi che si rincorrevano e nemmeno il tempo di prendere respiro,
ecco il 2009, che ai Gemelli promette un
lassù qualcuno vi ama (per la verità, speravo ce ne fosse qualcuno anche
quaggiù), pur con le solite riserve del segno tipo
Occhio alle spese (se
qualcuno veramente ci ama, perché non ci riempie il portafoglio?). Insomma è un altro anno, e con questo sono trentanove. A quindici mi sarei collocata nella
fascia pre-senectute, ora mi sento poco più di un'adolescente, anche se ogni giorno che passa scopro una ruga nuova e parecchi capelli bianchi in più. In realtà non è che ci pensi molto a queste cose, considerato che si possono risolvere con furbate di cosmesi spicciola piuttosto che spiegare al co-inquilino di sedici mesi che in camera
non c'è il lupo e che quindi la notte si può dormire tranquillamente, anche per il bene delle rughe e dei capelli bianchi della mamma.
Anni fa c'era il rito dei buoni propositi, che poi erano sempre gli stessi, il che significa che non ne mantenevo nemmeno uno e pertanto la cosa è caduta in disuso. Ma quest'anno, volendo ripristinare l'usanza, seppur in maniera meno categorica e formale, mi sono ritrovata a stilare una lista infinita di intenzioni che potrebbero verosimilmente avvicinare la mia persona all'ideale che perseguo. Mi sono detta che devo essere più ordinata e organizzata nel lavoro, metodica e costante, e mai rimandare al domani quello che potrei fare oggi: questo non certo per migliorare la qualità del servizio, quanto per raggiungere l'obiettivo del mio anti-stakanovismo dichiarato: lavorare meno e guadagnare di più.
Secondo: l'assetto della casa. Sento di essere una
desperate housewife per la frustrazione di non riuscire mai a mettermi in pari con l'ordine domestico, mia grande aspirazione ma non altrettanto grande per un compagno a cui di questo non frega proprio una fava. Quindi agirò cominciando col prendere di mira proprio colui il quale non ha ancora capito che
l'hotel mamma è un privilegio dei primi decenni di vita e soprattutto un modello non riproducibile all'infuori del tetto natio.
Infine, sul piano dei rapporti personali, intendo continuare a fare quello che con convinzione ho iniziato già da qualche anno e cioé tagliare i rami non appena questi cominciano a diventare secchi e selezionare i germogli freschi. Sono stanca di quelli che ti chiamano quando hanno bisogno, parlandoti di loro e fregandosi di te, quelli che assorbono energie (le tue) senza spenderne, quelli che ci sono quando ne hanno voglia o necessità. Non ne ho bisogno, non più, almeno. Gli amici rimangono quelli vecchi di sempre, e seppur pochi, almeno autentici. E se proprio ho tempo da regalare, meglio un libro o anche un impossibile tentativo di sferruzzare.
Per il resto, ci sono tante cose che mi piacerebbe fare quest'anno, ma so per certo che non ci riuscirò: una maratona o anche mezza, una vacanza rilassante, un lavoro manuale, dato che la mia professione - seppur voluta e realizzata con soddisfazione - non appaga il bisogno di esprimere una certa creatività che sento. So comunque che non imparerò a cucire né a fare a maglia o a lavorare il legno, neanche con il fior fior di manuali in
stand-by da anni.
Vorrei anche risparmiare per costruirmi la piscina in giardino, e questo sembra più un proposito di trent'anni fa, quando era lecito sparare simili cazzate: ma un obiettivo ci dev'essere sempre, e vuoi mai che non sia la soluzione giusta per riuscire finalmente a frenare la mia irriducibile propensione-zero al risparmio.
A questo proposito mi viene in mente che oggi è giornata di saldi... sento che la stella di Eracle, dio del commercio, quest'anno mi assiste..... vvvvvvia!!!!