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Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

mercoledì, settembre 17, 2008

Che fastidio!

Si rientra. Una settimana di ferie non è molto, lo so. Ma può bastare quando il cellulare è spento e accendi il computer solo per vedere le previsioni del tempo ignorando completamente la posta. Quando dei quotidiani leggi solo l'inserto meno impegnativo, e dei tiggì è già tanto se ascolti i titoli di testa. Una settimana tete-à-tete con il piccolo ometto buffo, tanto per avere cognizione di quanto può essere impegnativo per le nonne che se lo curano dalla mattina alla sera. Infatti: andare al lavoro, a confronto, è rilassante.
Però ieri sera mi è venuto un groppo di malinconia. Pensavo al telefono che suona, alla gente che non vede l'ora che rientri per raccontarti le novità di cui a te non può fregar di meno, la collega che non aspetta nemmeno un minuto per sottolineare quanto sia stata massacrante per loro questa settimana, forse la peggiore di tutto l'anno, ma che per fortuna sono riusciti a tamponare. Pensavo a frasi odiose come ci aiuti con i recall?, e dobbiamo fare il punto della situazione. E poi, alla peggiore in assoluto: ci aspetta un inverno di fuoco. Ma quale cacchio di inverno? deve ancora finire l'estate, arrivare l'autunno e pensate già all'inverno??? e magari cominciate a fare anche l'albero di Natale. Nossignori, io ho ancora lo sdraio in terrazza e le infradito ai piedi, e non cederò tanto facilmente al primo fresco di settembre. E la mia voglia di impegnarmi seriamente sul lavoro è direttamente proporzionale al desiderio della neve.
Alla fine ho capito che questa sindrome da rientro che sicuramente si protrarrà fino ad ottobre inoltrato è un chiaro sintomo della mia vocazione al mestiere della casalinga. Stavo bene con il piccolo ometto buffo a far giri in biciletta a chiamare i bubù, e la sua massa di rotoli mi pesava meno che rispondere al cellulare. Sapevo di non essere ambiziosa, almeno sul lavoro; ma non sapevo quanto un giorno avrei preferito fare quello che un tempo mi avrebbe fatto inorridire: la famigerata femme au foyer. E se fossi una femme au foyer ricca, non esiterei un solo istante. Ma siccome più che una Upper East Side housewife, sarei la casalinga di Voghera, non mi resta altro che impegnarmi a salvaguardare le mezze stagioni che chissà per che non devono più esistere. E se voi abitanti di questo sputo di pseudocittà in cui poggio piede ogni mattina, state già pensando mangiare l'orzotto di fagioli, i funghi e le castagne, io stasera mi sparo un bel gelato così come si fa d'estate, che finisce - udite udite - il 21 settembre, ventun settembre.

(Già. Un misto di fastidi in vortice. Ma passa. Bisognerebbe sempre rientrare dalle ferie a metà settimana. Dopodomani è già venerdì)

16 Comments:

Anonymous Anonimo said...

LA DIPLOMAZIA OGGI É ASSENTE

come già ti ho comunicato. Tu almeno hai la scusante della malinconia da rientro, io neppure quella.

Ma l'ink.... opps scocciatura con le colleghe / i colleghi, questo ci accomuna

ricorda: a mezzogiorno é scattata la metà settimana lavorativa !!!!!

Lady Z

3:46 PM  
Anonymous Anonimo said...

dimenticavo il saggio della giornata:

mi si conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare e la saggezza di distinguere tra le une e le altre

Lady Z(en)

3:49 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ma chi l'ha detto che fare la casalinga è degradante? Se potessi, io farei subitissimo il casalingo. Mandi.

11:39 PM  
Blogger ruben said...

Cinzia: oggi va meglio, lo sai. Siamo già oltre la metà, domani è venerdì... A più tardi!

12:59 PM  
Blogger ruben said...

Maurice, devi ammettere però che normalmente il sogno di un'adolescente non è quello di fare la casalinga. Ma ci si arriva col tempo a capire che ogni mestiere è dignitoso, purché fatto bene. E una brava casalinga (cosa non facile) è meglio di una dirigente d'azienda che lascia i dipendenti in cassa integrazione e i figli alla baby sitter.
Anche io preferirei fare la casalinga, se la casalinga fosse un mestiere retribuito non solo dalle soddisfazioni personali (quando ci sono)...
Mandi??? Mandi!

1:04 PM  
Blogger Gallinavecchia said...

Concordo! Quella di tornare dalle ferie di mercoledì o, meglio ancora di giovedì, è una vera e propria tattica vincente... tutti son lì a correre frenetici e tu che dietro l'angolo vedi solo sabato che ti fa l'occhiolino ;-)

Bentornata :-)

1:22 PM  
Blogger ruben said...

il sabato??? ma io il venerdì pomeriggio sento già profumo di week end!!!

Bentronata anche a te! Baci

1:35 PM  
Anonymous Anonimo said...

meno male! Iniziavo a preoccuparmi, mi chiedevo che fine avessi fatto!

Baci, S.

5:42 PM  
Blogger ruben said...

Bè, ma tu sai che, ahimé, non vado lontano... A proposito, siete soli, piccioncini, o il "terremoto" (!) non è ancora arrivato in Friuli?
;-)
Baciuz

10:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

mia cara, siamo nel delirio più completo. E il terremoto è qui, in Friuli arriverà tra 2-3 settimane.

9:32 AM  
Blogger Annapi said...

Ciao Ruben, un saluto veloce...sono in sintonia con te malinconicamente parlando...queste temperature ottombrine mi stanno gelando il cuore...e io le infradito le ho inscatolate già da qualche giorno...

2:56 PM  
Blogger Giuliana said...

alzi la mano chi è immune dalla sindrome del rientro. resisti al freddo, tieni gli infradito finché le dita dei piedi non ti diventano blu. quanto al fare la casalinga, io non potrei, ma è un mio limite, e lo riconosco :)

11:24 AM  
Blogger ruben said...

Giuliana, io resisto, resisto. Ma oggi batto i denti... In realtà lo sai che la gente non vede l'ora di mettersi i cappotti? Mi fanno una rabbia che non ti dico, nonm si potrebbe aspettare ancora un po'?!

1:48 PM  
Blogger ruben said...

Anna, TU dovresti essere del fronte della resistenza, considerato il pieno di sole che ti sei fatta quest'estate!!! Già esaurito le scorte?!
a presto!!! e buon rientro...

1:50 PM  
Anonymous Anonimo said...

Il 21 settembre è trascorso da pochi giorni, direi che è giunto il momento di una buona tazza calda di tè :-)

5:43 PM  
Blogger ruben said...

In realtà non è che io sia molto amante di thé... Magari mi riscaldo con un prosecchino che è più di compagnia. Il thé lo bevo quando sono malata, cioé mai. O quando ho pasticceria da thé in casa, cioé mai, visto che in casa c'è anche Yoghi che sbaffa. Però lo prenderò in considerazione, lo prenderò...

1:43 PM  

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