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Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

martedì, febbraio 20, 2007

Martedì grasso

Oggi sarebbe l'ultimo giorno di Carnevale, cioè martedì grasso. Se non fosse per la puzza di fritto che ti rimane nei capelli anche solo per essere entrata in una pasticceria a bere un caffé, non me ne sarei nemmeno accorta. In realtà non ho mai capito se questa festa mi sia piaciuta o no. Da bambina c'era un atteggiamento di amore-odio verso il Carnevale. Mi piaceva andare alla festa che facevano in teatro, la cosiddetta "Cavalchina dei piccoli", ma ogni anno mi ritrovavo con un vestito lungo e ingombrante, e con gravi difficoltà motorie. Il primo anno mi sono vestita da fata turchina e non potevo muovermi senza inciampare nell'orlo. Il secondo anno ero sempre la fata turchina ma le gambe si erano allungate e quindi andava un po' meglio. Il terzo anno non sopportavo più di essere la fata turchina, quando invece mio fratello aveva un bellissimo vestito di Zorro e soprattutto una spada al posto di quella stupidissima bacchetta con la punta a stella. E' stato il Carnevale più brutto della mia vita, perché si stava sviluppando in me una certa insofferenza, anche per la particolare inflazione di Zorri che saltavano da tutte le parti e mi facevano sentire un'impedita intrappolata in una meringa di velo azzurro. L'anno successivo per fortuna il vestito era diventato piccolo, ma c'era già un degno sostituto: sarei stata Lady Marianna, quando mio fratello invece era Sandokan. IO volevo essere Sandokan! Anche quel vestito era lungo: non avevo la bacchetta ma quattro o cinque giri di collane, quando invece avrei preferito la scimitarra. Quell'anno c'erano tanti Moschettieri e io mi rodevo il fegato per avere avuto la sfiga di nascere femmina. La fortuna non mi aveva assistita neanche il Carnevale successivo perché un'amica di mia mamma le aveva offerto un vestito da geisha: il kimono era praticamente saldato addosso e per circa quattro ore avrei dovuto camminare con il passo di un canarino. Quell'anno tutti i bambini erano vestiti da Uomo Ragno. Ogni sera del martedì grasso tornavo a casa con il mio sacchettino di dolci in mano, irrimediabilmente infelice, e da quel momento per tutto l'anno sognavo un costume con cui potermi muovere, saltare sul palco per vedere da vicino il Mago Silvan, non essere immancabilmente l'ultima della fila al momento della distribuzione dei dolci. Ero arrivata al punto da invidiare anche gli Arlecchini e i pagliacci: almeno loro avevano i pantaloni...
Sono passati tanti Carnevali da allora: talvolta mi sono lasciata tentare da qualche festa, pur non essendo mai riuscita a cancellare quel velo di tristezza insito nel mio inconscio e probabilmente retaggio dell'infanzia. Finché alla veneranda età di trentatré anni ho deciso di togliermi quel sassolino dalla scarpa che non mi dava pace. Mi sono vestita da ZORRO. C'erano dei costumi spassosissimi a quella festa e gran parte delle mie amiche non avevano perso l'occasione per potersi mettere qualcosa di proibitivo. Io avevo la maschera più banale della terra, eppure, finalmente, dopo quella volta non ho più pensato al Carnevale con quel velo di insoddisfazione latente: adesso è soltanto puzza di crostoli e castagnole, che per altro nemmeno mi piacciono.

4 Comments:

Blogger Giuliana said...

ma è fantastico! sai, anche a me carnevale mette addosso una specie di tristezza, che non saprei definire, però non credo che sia per via dei travestimenti. ma se tu l'hai risolta travestendoti da zorro forse c'è ancora qualche speranza: sabato (a milano ne abbiamo ancora fino alla fine della settimana) mi vesto da sceriffo e vado a far danni in duomo!

2:48 PM  
Blogger ruben said...

Brrrrava! Mi raccomando... becca le persone giuste!!!! ;-)

3:03 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sissignora! A 14 anni (ultimo carnevale in maschera), mi sono travestita da Robin Hood, con tanto di cappello piumato, arco e frecce.
Mi sono presa la mia carnevalesca soddisfazione, dopodichè ho appeso coriandoli e trombette al chiodo.
Hurrà! E bacio.

4:19 PM  
Blogger ruben said...

Angela... anche tu? Anche tu Ronin Hood? Era stato uno dei miei tanti sogni... E comunque non è detto che. ;-)
Baci!

8:33 AM  

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