La classe operaia prende il cappuccino

In quei pochi metri quadri si consuma una scena di vera lotta di classe. I membri del simposio - per lo più pensionati e altri Imprenditori - mi osservano, ma io continuo a leggere il giornale evitando di incrociare i loro sguardi. Sospettano che possa essere una dissidente. Oddio - penso - se sapessero che io questo Governo l'ho anche votato... E che ho mentito spudoratamente quando all'ordine del giorno c'era il discorso sui pacs... Forse se ne sono accorti, non ho la fede al dito, li ho imbrogliati. E poi prendo la brasiliana, che è più proletaria del croissant...
Guardo quel cappuccino che mi sono guadagnata perché oggi è venerdì, e mentre affondo i denti nel biscotto di pasta frolla, penso che fra qualche ora inizia il week end e se gli Imprenditori devono continuare a vegliare sulla loro produzione, invece la classe operaia può pure timbrare il cartellino e abbandonarsi all'incosciente menefreghismo del dolce far niente. Penseranno al nostro futuro gli Imprenditori, quelli unti dal Cavaliere, i salvatori dell'economia nazionale. E io, che non pensavo ci fosse tutto questo impegno sociale dietro il cappuccino di Nerina (chissà se me lo merito davvero poi), pago e infilo il cappotto, che secondo il copione dovrebbe essere un eschimo ma non lo è.
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