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Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

lunedì, maggio 21, 2007

La soluzione che viene dal passato

...ovvero del perché non scrivevo più.

Ho sempre pensato che, a fronte di tutti i pesi della gravidanza (reali e figurati), ci fosse almeno la consolazione di un periodo in cui restarsene tranquillamente a casa a fare un tubo. Questa almeno era l'illusione di quando 16 anni fa iniziavo come stagista o, per meglio dire, schiava dei più anziani. Allora, vedendo le colleghe incinte, pur non invidiandole affatto, immaginavo i loro pomeriggi a farsi le unghie dall'estetista mentre in ufficio si consumava l'ennesima puntata di "Radici" dove Kunta Kinte (più nero di rabbia che di pelle) infilava fax e fotocopie sotto stretta osservazione telefonica. Quanti parti atroci ho augurato. Non c'era internet a quei tempi, e il buon senso raccomandava di inviare il comunicato a un solo giornalista della redazione, il referente della pagina appunto: ma siccome bouana doveva solo alzare la cornetta e ordinare (per fortuna non esistevano neppure i cellulari), Kunta era costretto a mandare il comunicato alla pagina della cultura e, perché no, anche alla cronaca, alla politica, all'economia e magari anche ai necrologi, non si sa mai. Per un totale di dieci fax a redazione, tutti di almeno tre o quattro pagine.

Dall'abolizione dello schiavismo e la definitiva assunzione sono passati tanti anni, ma non ho mai dimenticato di pensare a chi può permettersi di vivere la propria gravidanza nella totale beatitudine, con l'unica angoscia di aspettare quel temibile giorno del parto. Ora che potrei beneficiare di questa opportunità anche io, in realtà non posso, in virtù di una legge che regola i momenti migliori della mia vita per cui ad ogni lieto evento corrisponde una situazione lavorativa dove è previsto che sia immersa nella merda fino al collo.
Ma ecco che - mentre mi trovo a pianificare la mia Lunga Estate Calda, ad incazzarmi con un uomo che confonde la gestione di un neonato con quella di un tamagotchi e a imbufalirmi con una madre che mi mette ansia ricordandomi che devo praticamente ancora fare tutto - la soluzione della mia angoscia viene dal passato e ha un nome ben preciso: lo STAGISTA.

E' arrivato finalmente il momento di riscattare i miei diritti di anzianità e, da buona non-cristiana, di fare agli altri quello che un tempo non volevi fosse fatto a te. L'unico problema è che vent'anni fa un ragazzo che voleva intraprendere una professione, si accontantava di poterla esercitare gratis pur di imparare: adesso tutti si qualificano già come esperti del mestiere, specie se sorretti da una delle tante lauree in niente come, nel mio settore, quella in Relazioni Pubbliche. Inoltre, condizionato da eventi d'oltreoceano, lo stagista ha rivendicato i propri diritti e negli ultimi anni ha imparato a dettare le sue regole, prime fra tutte gli orari, la compatibilità fra incarichi impartiti e finalità di apprendimento e, non meno trascurabile, un piccolo obolo. Resta il vantaggio che lo stagista d'oggi, a differenza di quello di ieri, preferisce farsi comandare a distanza, soprattutto perché quando il cosiddetto tutor (che allora era il negriero) lascia libero l'ufficio, lui può liberamente usufruire dei mezzi di comunicazione predisposti, leggi chattare in internet, telefonare gratis, masterizzare cd e cazzeggiare ad libitum. Resta sempre il fatto che allo stagista puoi passare i lavori più noiosi e soprattutto ricattarlo minacciandolo che in questo ambiente la fama di uno che non sa lavorare si diffonde a macchia d'olio, nonché puntando il dito sulla concorrenza che è spietata e una laurea in Relazioni Pubbliche vale come una banconota da mille Lire.

E adesso che ho risolto la questione della Lunga Estate Calda, non mi resta che pensare al problema della casa, cominciando ad informarmi se ci sia in circolazione qualche aspirante professionista in economia domestica che abbia bisogno di esercitare uno stage specificatamente nel settore della stiratura, della pulizia dei vetri e del trattamento del parquet...

13 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Pedala, bella!
Io persi la mia "colf" proprio ad un paio di mesi dal primo parto. Fuggì senza dare spiegazioni!
E quindi feci tutto da sola. Un folletto matto, sembravo!
Dai che ce la fai! ;-)

3:08 PM  
Blogger ruben said...

C'è il lato postivo e negativo della cosa: potrebbe servire come palestra per un rapido dimagrimento. Ma anche un trampolino per un lancio libero della ruga su scala mondiale.

3:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ti abbraccio o negriera!
:-)

4:10 PM  
Blogger ruben said...

Per il momento ho solo la pelle. Ora vado a prendere la frusta...

4:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

Se chiamavi prima venivo io. Ormai mi sono già laureato (modestamente ho anche il master) in Economia Domestica. Chiedere alla signora per credere.
Un abbraccio.

11:35 PM  
Blogger iaiapai said...

Sante parole!
Ormai è passato qualche anno, ma ricordo ancora molto bene le corse in ufficio con quella mongolfiera che mi impediva ogni movimento e le poche ore casalinghe che mi restavano trascorse a fare lavatrici, stirare e pulire mentre contemporaneamente dovevo cerare di tenere le gambe alzate per l'effetto zampogna e dormivo la notte praticamente seduta in compagnia del Maalox. Bei tempi quelli, bei tempi davvero ;-)
Ovviamente, la legge che vigeva allora mi mise a casa prima di collassare o azzannare una collega (sono andata vicina a entrambe le ipotesi). E allora sì che iniziai sul serio a "divertirmi": corso-corredino, corso pre-parto, ginnastica pre-parto, noia pre-parto. Altro che corsi, era meglio se andavo alle Maldive!!!

un bacio
iaia

11:23 AM  
Blogger Labelladdormentata said...

Ruben, benvenuta nel mondo delle mamme felici!
Ma mi spiegate una cosa? Che cos'è una colf????

3:20 PM  
Blogger ruben said...

Maurice: sei sempre in tempo..la mia cucina è un lager. Oggi ho visto una cantina stupenda che ti piacerebbe... Purtroppo al momento posso degustare solo per osmosi. Grazie per l'offerta (e per l'abbraccio!)

Iaia: ho già cominciato a eliminare corsi pre-parto e altri "must" del caso. Invece, quella storia delle Maldive... ti prego, non pronunciare. Non so cosa darei per scappare...
Baci a te a a Gin!

Labelladdormetata: dicesi colf colei che in questo momento sta cercando di pulire la moquette dell'ufficio sotto i miei piedi con un'aspirapolvere che emana almeno 50 gradi calore, in una giornata in cui fuori si boccheggia...
Baciuz!

3:35 PM  
Anonymous Anonimo said...

... Per le lampade: Le ho viste tempo fa in un negozio della catena Oltrefrontiera.
... E da Ikea.

Baci.
A.

10:34 AM  
Anonymous Anonimo said...

Confermo, lune e stelle da Ikea.
baci
iaia

1:58 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ti devo scrivere per una cosa, simile (ma non uguale) a quella che hai avuto per Natale... Se ti fa piacere.
:-)
A.

8:06 PM  
Blogger ruben said...

San e Ang: GRAZIE! sono subito andata a vedere nel sito e ho trovato tutto... sole, luna, nuvole... ma le stelle? quelle no, devo cercare meglio!
Grazie e baci ad entrambe!

Ang: lo sai che mi ha fatto molto piacere, però non voglio che ti disturbi...

10:30 AM  
Anonymous Anonimo said...

Disturbare?
Scherzi? Io adoro farlo già in generale, così senza uno scopo. Poi in casi come questo addirittura!!

:-) No, no, tranquilla... niente "disturbo"

10:51 AM  

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