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Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

mercoledì, gennaio 16, 2008

Il consulente finanziario


Capita a tutti di avere degli amici con figli appena laureati o quasi, che ti chiedano di fare da cavia ai loro primi esperimenti professionali. L’importante è che la laurea non sia in medicina. O almeno questo è quanto pensavo fino a ieri. Ora so che la peggiore delle situazioni è quando il soggetto si sta laureando in Economia e desidera che tu ti sottoponga a un analisi per un eventuale piano finanziario presso l’azienda di consulenza in cui è stagista. E allora tu dici , sì, vieni pure quando puoi, ma in realtà speri che non ti arrivi mai un messaggio tipo Posso venire stasera 5 minuti per quella prova? E illudendoti che realmente si tratti di cinque minuti, acconsenti.
Non sono stati cinque minuti, ma ben due-ore-due della mia giornata programmata al minuto. Il bambino che ha schivato il bagno ringrazia.
Insomma, cos’è questo famigerato consulente finanziario? Adesso l’ho scoperto, ma in realtà non è che mi fossi mai posta la domanda. Il consulente finanziario è uno che ti si presenta con un quaderno dalle pagine che non finiscono mai, sulle quali sono stampati vari schemini attraverso un percorso che intraprenderete insieme e che ti porterà a capire qual è il tuo tenore di vita ideale. Francamente gliel’avrei potuto dire senza tante ciance, ma visto che deve fare pratica...
Si inizia con varie domande tipo Cosa ne pensi della tua futura pensione, In base a che criteri hai scelto la tua banca, Sai quali sono i vari tipi di assicurazioni, e bla bla bla. Insomma tutte cose noiosissime a cui preferiresti non pensare. Ti chiede quanto hai di spese fisse al mese e tu ti trovi in imbarazzo perché hai sempre gestito la tua vita alla cazzo di cane e quindi Per forza che non risparmi, dice lui. E allora ti giochi la chance: non esistono spese fisse perché ogni mese c’è una sorpresa diversa e quindi anche la sorpresa mensile è diventata regolarmente un fisso. Tanto cosa vuoi che capisca un universitario di menage domestico. Insomma mi rivelo ben presto un soggetto difficile in quanto non sono in grado di rispondere alle domande. Tipo non so a quanto ammonta il mio mutuo, e non so quando l’ho contratto né mi ricordo fin quando durerà e quanto mi resta da pagare. Però gli prometto che invierò un sms con i dati mancanti. Ma cosa che lascia inorridito il consulente finanziario è che non ho idea di quale sia il TASSO. Boh, dico, sarà il 4 o 5, che ne so. Come quella vecchia barzelletta sul 740, per me il tasso è prima di tutto un animale e poi un poeta. Noto un cenno di disperazione nei suoi occhi e quindi spero che se ne vada ma non è così. Fortunatamente passa alle domande facili, alle cose “ideali”, cioè Quanto vorresti guadagnare mensilmente e rispondo DIECIMILA EURO, ma Quante ore di lavoro in più saresti disposta a fare per averli. Ovviamente nessuna, lavoro già troppo. E lì si vede che l’azienda è tedesca. Lo capisci dalla stupidità delle domande. E quali sono i tuoi obiettivi futuri d’investimento, e io penso alla borsa di Vuitton e al viaggio in America, ma non glielo dico perché potrebbe pensare che lo sto prendendo in giro. Il problema è che lo penso veramente. Intanto le ore passano e io gli faccio capire che ho una fame assassina divorando sotto i suoi occhi una ciotola di patatine senza lasciargliene nemmeno una, così spero che la fame lo porti a casa in pochi minuti. E finalmente arriviamo alla voce TRAGUARDI, e lì do il meglio di me stessa perché posso rispondere liberamente senza smascherare la mia innegabile ignoranza in materia economica. Traguardi... cosa vuoi, vorrei lavorare poco, guadagnare tanto, andare spesso in vacanza, comprarmi qualche cosina sfiziosa senza troppe rinunce... E IL FUTURO DEI FIGLI? dice. Ah, si certo, anche quello, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi che deve ancora andare all’asilo. E solo così capisce di aver scelto il soggetto sbagliato. Però, prima di accompagnare il consulente alla porta (a questo punto direi ipotetico consulente), gli do io un bel consiglio. E gli dico Senti, sai che a pensarci bene, la cosa che mi servirebbe di più non è un consulente finanziario, ma un consulente domestico? Una specie di HOME MANAGER. Uno che ti ricordi di pagare l'assicurazione, più che interrogarti su quale polizza scegliere. Uno che ti dica dove ci sono i prezzi migliori, più che obbligarti a investire in fondi di risparmio. Uno che sappia fare i sistemi per giocare al Superenalotto, più che invitarti a lavorare di più. Ecco.

9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Grandissima!
Questo è quello che insegnano ai corsi di formazione: l'intervista. Basilare per poter individuare il prodotto giusto per il cliente (e per la società), ma assolutamente inutile quando ti accorgi alla fine (dopo appunto due ore) che il cliente non ha il becco di un quattrino da investire.
Lato positivo dell'esperienza: il prossimo consulente finanziario vero sai come neutralizzarlo.

10:45 PM  
Blogger ruben said...

Caro Maurice, il vero consulente, quello che l'azienda manderà a concludere il lavoro (vedi contratto) dopo che lo stagista ha tastato il terreno, ha appuntamento per la fine di aprile. Sfortunatamente prima non ero libera. Ma quel giorno avrò l'influenza. E la successiva data libera per me sarà a fine settembre. Ma a quel punto i mieie pochi risparmi saranno già stati investiti nel famoso viaggio. Sorry.

12:08 PM  
Blogger Giuliana said...

bellissima! anch'io avevo dato una mezza sola al mio aspirante consulente finanziario, quando gli ho detto che non avevo intenzione di investire neanche una lira, e che avrei messo tutto nel materasso! è stato malissimo...

12:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

Questo post è fantastico! Scusate tanto (mi riferisco anche ai commentatori).... ma non ce la faccio proprio a non dire la mia....sarà forse perchè faccio il consulente finanziario.... indipendente! :-)

Eggià, mentre quel ragazzo, probabilmente anche un pò palloso nel suo ingenuo modo di fare, lavora per qualche banca (o magari sta per farlo) io mi sono messo a fare il libero professionista, che non lavora per le banche si fa pagare per i clienti.

L'avventura che ci hai raccontato mi dice però tantissimo. Infatti capisco ancora meglio come sia facile per una banca fott...(si fa per dire) i clienti. Basta fare due chiacchere, giusto qualche minuto, così il cliente poverino non si scoccia, fa poche domande e si affida totalmente al suo interlocutore (perchè mai non fidarsi?! Guarda che faccino da brava persona! :-) Avrà anche lui/lei una famiglia!).

Essì, se potessi aprirei una banca.... e dove li trovi dei clienti migliori?!?!?

Senza rancore.... vuole essere solo una piccola provocazione :-)

7:00 PM  
Blogger ruben said...

Bé, io non ho capito dove sia la provocazione... Sono allergica tanto ai consulenti finanzari quanto alle banche, solo che per pigrizia e comodità metto i miei quattro soldi in banca. Anche perché ce non davvero troppo pochi per scomodare un consulente che me li amministri. Quindi alzo le mani e dichiaro la mia incompetenza in materia, ma francamente non ho niente da rimetterci. Sia un consulente che un bancario, con i miei si divertono poco!

1:35 PM  
Anonymous Anonimo said...

Scusa Cesare, io faccio il bancario e vorrei fare il consulente indipendente, ci si campa o si fa la fame?
La mia paura è l'ignoranza della gente...
Ma vi rendete conto che farsi consigliare da una banca è come chiedere un consiglio all'avvocato della persona contro cui siete in causa?

6:13 PM  
Anonymous Anonimo said...

Dopo essermi beccata dell'ignorante, sfato ogni dubbio: non mi faccio consigliare né dal consulente né dal bancario. Appena installo un allarme di sicurezza in casa, deposito i miei quattro carantani sotto il materasso. La banca ti chiede l'affitto e tu pensi invece di guadagnarci in interessi (???), a meno che tu non sia Paperone e io non lo sono.
R.

10:28 AM  
Anonymous Anonimo said...

Salve a tutti,
Soltanto una cosa, ma se non eri interessat perchè non lo hai detto subito anzichè perdere 2 ore del tuo preziosissimo tempo...?! Sai anche per lui era un lavoro... Sono un PF da 5 anni, ovviamente indipendente e ne ho visti ragazzi alle prime armi demoralizzati dal comportamento comeil tuo, comodo lamentarsi delle altre persone vero....??? Poi questa cosa degli appuntamenti rinviati..... si cade sul ridicolo...
bye bye...

7:24 PM  
Anonymous Anonimo said...

No, bé, vedi, io a questa persona ho fatto la cortesia di ascoltarla nella sua pratica dialettica, con il chiaro accordo che non avrei accettato il servizio. Quanto ai giovani demoralizzati, mi dispiace ma sono abbastanza severa: la gavetta l'abbiamo fatta tutti, e tutti ci siamo demoralizzati. Ma la generazione che si affaccia in questi anni al mondo del lavoro sembra non avere molta pazienza. I ragazzi sono abituati ad avere tutto e subito e non sono molto disposti al sacrificio. E non lo dice né tuo nonno, né una che ha avuto la pappa pronta, considerato che anche io sono libera professionista nel settore terziario e che spesso ha ancora la sensazione di scontare una gavetta interminabile.

10:22 AM  

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