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Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

giovedì, ottobre 19, 2006

Dopo Catello, Trentamarlboro

"Aveva pochi anni quando cominciò a sporcare d’inchiostro le bianche pagine del suo diario, e non molti di più quando con le sue manine cucciole confezionava i suoi primi pezzi per il giornale. Ma la vita lo costrinse a duri compromessi, e per guadagnarsi la pagnotta fu costretto ad alternare utile e dilettevole sfornando comunicati stampa al servizio di un noto centro di ricerca teatrale gestito da comunisti dove la vita a fianco di attori puzzolenti e alternativi, talvolta anche finocchi, mise a dura prova la sua intollerante indole destrorsa e insofferente a qualsiasi forma di stranezza sfacciatamente ostentata. Per anni si presentò in ufficio con cuffietta di lana sugli occhi e spalle strette nel Barbour, avvolto da una nube di Marlboro. Da cui il nome d’arte. D’estate, quando i piedi sandalati dei suoi colleghi trasferivano pubblicamente le memorie dal sottosuola e le loro ascelle più specificatamente quello della cipolla fritta, preferiva ritirarsi a scrivere nel vicino bar di Mortimer, dove circolavano molti tossici ma erano certamente più sopportabili degli odiatissimi sandali. Con i primi guadagni al giornale si comprò un Rolex, ma intuì ben presto l’inutilità di quell'oggetto se egli fosse rimasto sul libro paga dei bolscevichi. Fu così che durante i suoi lunghi ritiri sulle Alpi Carniche mise mano al suo primo romanzo. Ma nonostante folle di lettori lo incoraggiassero, il giovane esitava a cercarsi un editore, finché un giorno l’editore cercò lui..."

E adesso, amici.... un altro di voi ce l’ha fatta!!!
E’ lui, che nascosto per anni dietro lo pseudonimo di Trentamarlboro, ha conquistato la simpatia di tutta la blogosfera con un seguito di mezzo milione di presenze e candidato fra i migliori blogster dell’anno. E’ lui che, che dopo anni di comunicazione via mouse, ha deciso di uscire allo scoperto, lasciare lo schermo per la carta stampata e pubblicare il suo primo romanzo.
Trenta, ce l’hai fatta, sei tutti noi!
IN YOU WE TRUST!!!

Ma ora che diventerai famoso, Trenta, non ti dimenticare dei tuoi amici rimasti nella terra di Catello. Di quando bevevi il caffè da Mortimer e trovavi il verme nello zucchero. Di quando scrivevi i comunicati dovendo annusare zaffate di cane odorante di malga alpina. Di quando la tua chitarra suonava Bocca di rosa e noi cantavamo La guerra di Piero ridendo del nostro capo che saliva sul tetto in vestaglia ming, e di quando proclamavamo il vincitore del Festival del Peto di Locarno mettendo in riga birilli di vuoti di rosso...


ED ORA I CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Il titolo
"Ho perso la verginità durante una puntata di OK, il prezzo è giusto". Lunghezza liberamente ispirata a Lina Wertmuller.
Tre buoni motivi per correre in libreria
1. Trenta è un bel vedere e non sarebbe male se la Bignardi lo invitasse alle Invasioni Barbariche prima che chiami di nuovo Niffoi o altri scrittori brutti e grassi.
2. Siamo stufi di leggere pagine di sfighe, duelli a suon di cancro tra Fallaci e Terzani.
3. Il libro si leggerà d’un fiato e prima che si metta d'impegno a scrivere il secondo passerà un altro quarto di secolo.
Rassegna della stampa
Special thanks to
Chi sapeva ed è riuscito a trattenersi. A fatica. A grande fatica.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

i ringraziamenti, anche un po' commossi, te li ho appena fatti al telefono. qui, invece, mi permetto di contraccambiare citando la migliore tra tutte le tue comunicazioni di servizio (bacheca dell'ufficio, stagione 94/95): «non inviare più materiali a e.g. perché è morto». INSUPERABILE!!!

11:44 AM  
Blogger ruben said...

Potevi anche scrivere il nome: ormai non può più farci causa per citazione.

Diciamo che, insieme al comunicato per l' "abbronzato" (censurato) e altre chicche di puro cinismo, potremmo aprire un altro blog...

E non abbiamo citato il mercato del pesce.

11:50 AM  

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