patio andaluz

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Località: Italy

Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

giovedì, settembre 25, 2008

Resistiré



...Tornerà un altro inverno,
cadranno mille petali di rose,
la neve coprirà tutte le cose
e il cuore un pò di pace troverà...


UN CORNO!
Quale pace? Vaffanbrodo anche a Bruno Martino. Mi vien già l'ansia al pensiero che fra qualche settimana il viale dell'ufficio sarà imbrattato di foglie secche su cui prima o poi scivolerò sbattendo il cranio. Se penso poi a quelli che cominciano a fare il calendario dell'Avvento dai primi di ottobre, altro che ansia. E i centri commerciali invasi dalla gente che vi si rifugia come i vietcong nelle tane, per risparmiare il riscaldamento di casa e ammazzare il tempo quando la domenica la tv raggiunge le vette più alte dell'inguardabile. E poi i maglioni, i cappotti, gli stivali e tutte quelle cose che mi fanno venire i brividi solo al vederle in vetrina. Per me non ci sono lati positivi nell'inverno, salvo quel bel punch che ti riscalda nei momenti più cupi.
Oggi, 25 settembre, porto ancora i mocassini estivi senza calze. I miei colleghi hanno una specie di cappottino. Ci si guarda negli occhi con aria di sfida per capire chi di noi è il più ridicolo.

MA io...

mercoledì, settembre 17, 2008

Che fastidio!

Si rientra. Una settimana di ferie non è molto, lo so. Ma può bastare quando il cellulare è spento e accendi il computer solo per vedere le previsioni del tempo ignorando completamente la posta. Quando dei quotidiani leggi solo l'inserto meno impegnativo, e dei tiggì è già tanto se ascolti i titoli di testa. Una settimana tete-à-tete con il piccolo ometto buffo, tanto per avere cognizione di quanto può essere impegnativo per le nonne che se lo curano dalla mattina alla sera. Infatti: andare al lavoro, a confronto, è rilassante.
Però ieri sera mi è venuto un groppo di malinconia. Pensavo al telefono che suona, alla gente che non vede l'ora che rientri per raccontarti le novità di cui a te non può fregar di meno, la collega che non aspetta nemmeno un minuto per sottolineare quanto sia stata massacrante per loro questa settimana, forse la peggiore di tutto l'anno, ma che per fortuna sono riusciti a tamponare. Pensavo a frasi odiose come ci aiuti con i recall?, e dobbiamo fare il punto della situazione. E poi, alla peggiore in assoluto: ci aspetta un inverno di fuoco. Ma quale cacchio di inverno? deve ancora finire l'estate, arrivare l'autunno e pensate già all'inverno??? e magari cominciate a fare anche l'albero di Natale. Nossignori, io ho ancora lo sdraio in terrazza e le infradito ai piedi, e non cederò tanto facilmente al primo fresco di settembre. E la mia voglia di impegnarmi seriamente sul lavoro è direttamente proporzionale al desiderio della neve.
Alla fine ho capito che questa sindrome da rientro che sicuramente si protrarrà fino ad ottobre inoltrato è un chiaro sintomo della mia vocazione al mestiere della casalinga. Stavo bene con il piccolo ometto buffo a far giri in biciletta a chiamare i bubù, e la sua massa di rotoli mi pesava meno che rispondere al cellulare. Sapevo di non essere ambiziosa, almeno sul lavoro; ma non sapevo quanto un giorno avrei preferito fare quello che un tempo mi avrebbe fatto inorridire: la famigerata femme au foyer. E se fossi una femme au foyer ricca, non esiterei un solo istante. Ma siccome più che una Upper East Side housewife, sarei la casalinga di Voghera, non mi resta altro che impegnarmi a salvaguardare le mezze stagioni che chissà per che non devono più esistere. E se voi abitanti di questo sputo di pseudocittà in cui poggio piede ogni mattina, state già pensando mangiare l'orzotto di fagioli, i funghi e le castagne, io stasera mi sparo un bel gelato così come si fa d'estate, che finisce - udite udite - il 21 settembre, ventun settembre.

(Già. Un misto di fastidi in vortice. Ma passa. Bisognerebbe sempre rientrare dalle ferie a metà settimana. Dopodomani è già venerdì)


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