patio andaluz

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Località: Italy

Odio le persone apatiche. Di conseguenza amo quelle passionali

mercoledì, settembre 27, 2006

Punti di vista

Al volante, con un piccolo passeggero sul sedile posteriore.
“Le tue unghie finte mi fanno schifo.”
“Te l’ho detto mille volte che non sono finte. Ho il gel. E’ come avere un trucco.”
“A me non mi piacciono quelle che si truccano.”
“Questo lo so, ma a volte il trucco rende più raffinata una donna.”
“Chi si trucca vuol fare vedere di essere quella che non è.”
Tommaso alias l'Amichevole Spiderman di quartiere, otto anni.

Stessa sera, a tavola, fra coppie di ultratrentenni, parlando di Paris Hilton, nota alle folle come emblema delle “ricche ma brutte” (uguale belle), nonché prova inconfutabile di poteri e limiti della chirurgia estetica: tanto perfetto può diventare un corpo, quanto brutti rimangono un paio d’occhi nati brutti, e idiota la conseguente espressione. L’espressione, per l’appunto, che - per quanto la Hilton si sforzi di conferirle un minimo d’intelligenza – è sempre quella di uno struzzo, nonostante i prodigi del trucco-impalcatura.
“Io non riesco a scindere il corpo dal viso. Sarà anche rifatta. Ma la Hilton è bella”.
Lo zio del succitato filosofo, trentasei anni.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quand’è che un bambino smette di essere uomo e comincia sostituire i testicoli al cervello? Ora sappiamo che a otto anni è ancora salvo.

Altri esemplari interessanti:
homo impenitens
homo convivens
homo volubilis

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martedì, settembre 26, 2006

Magari no.

"Il cinema italiano è in crisi? Nessuna paura. Ci pensa la Margherita con il suo alfiere culturale Andrea Colasio, il quale propone che una quota pari al 3,5% del fatturato annuo lordo degli operatori internet sia destinato al cinema. E’ demenziale che si voglia far pagare a chi utilizza internet lo stipendio di registi falliti. Il Governo pensi a allineare le tariffe internet a quelle europee, non a tassarle ulteriormente."
Notizia liberamente ispirata al blog di Beppe Grillo.
Se il cinema italiano è in fin di vita, cosa aspettiamo a dargli il colpo di grazia? Lasciamo i Lucini, che permettano agli adolescenti meno svegli di capire la storia quando non riescono arrivare alla fine del libro, con tutto il rispetto per il cult-movie Tre metri sopra il cielo. Lasciamo i Vanzina, che svuotino un po' i centri commerciali la domenica pomeriggio quando folle di ritardati non sanno cos'altro di meglio fare. Primo passo. Poi sarà la volta della televisione. Quando sentirò suonare il Requiem per i vari Padri Pii, Falconi, Elise di Villombrosa, Onori e orgogli, Cesaroni e boiate varie, quella volta, forse, potrò anche pagare il canone.

lunedì, settembre 25, 2006

Colte al volo

“Tommaso mettiti le scarpe, andiamo a vedere una bella cosa.” “E cosa?”
“Una capretta.”
“Non m’interessa.”
“Ma è bella. E’ piccola, sembra Fiocco di neve.”
(dubbio: i bambini sapranno ancora chi è Fiocco di neve?)
“Ti ho detto che non m’interessa, uffa. Non possiamo andare a vedere un PINGUINO?”

Da "Dialoghi con l'Amichevole Spiderman di quartiere"

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Colte al volo 1
Dal vostro amichevole Spiderman di quartiere

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venerdì, settembre 22, 2006

Sulla strada

Una sera qualsiasi di fine estate in cui percorri una strada qualsiasi, la solita noiosa statale che non è certo la Route 66, ma per qualche misteriosa ragione hai la sensazione che nel medesimo momento, in quella stessa strada potresti vedere quel cielo seminuvoloso con i toni che vanno dal giallo al grigio, come se fosse appena passato un temporale o come se stesse per arrivare. Meglio pensare che sia imminente, come una crisi di pianto che laverà via tutta la tristezza degli ultimi giorni: il sole fa bene, ma la pioggia, meglio se violenta e rapida, a volte anche quella è utile. Non so cosa vorrei in questo momento, ma sicuro è qualcosa che posso capire solo io e probabilmente neanche io. So di certo cosa non vorrei: non vorrei vedere questi trattori, queste macchine, queste case senza identità, queste montagne scure e questi campi che sono troppo brevi. Vorrei vedere uno spazio infinito, solo terra e cielo. Vorrei ascoltare solo la musica che mi fa stare bene. Saranno passati vent’anni da quando ho fatto l’ultima richiesta alla radio, quando non serviva nemmeno richiedere una canzone perché sapevi che entro pochi minuti, in una qualsiasi stazione sarebbe passata, perchè le canzoni che piacevano a te, piacevano alla maggior parte di quelli che in quel momento erano sintonizzati. Quello che mi piace ascoltare adesso è già roba rara, ed è una fortuna iniziare o finire una giornata con qualcosa di lenitivo come una musica che ami particolarmente. Chiamo. Anche se mi fa sentire un po’ scema, ma ne ho veramente bisogno.
“Ciao. Potrei sentire di Sheryl Crow...”.
“Run, baby, run...?”.
“Sì, quella.”
“Da dove chiami?”
“Be’, in questo momento sono su una statale...”
“Non è molto bello da dire!”. Ride. Rido anch’io, “E’ vero, ma non è come pensi, sto guidando”.
Allora scoppiamo a ridere entrambi e poi inzia...
"She was born...
....Run baby run baby run baby run
Baby run.... "
Non c’entra niente con me, ma è bella. E’ una delle canzoni che amo ascoltare di più quando guido, così come “Without You”, Mariah Carey, “I Want To Know What Love Is”, Foreigner, "All by myself", Eric Carmen...
Certe volte capita anche che spunti un ultimo raggio di sole prima di sera...

lunedì, settembre 18, 2006

Perplessità

“Con grande dispiacere ho appreso la notizia della scomparsa di una grande scrittrice". Francesco Totti esprime il suo cordoglio per la morte di Oriana Fallaci. La scrittrice e il capitano della Roma erano legati da una reciproca stima, che la Fallaci aveva dimostrato anche scrivendo, in occasione degli europei del 2004, un pezzo in difesa di Totti reo di aver colpito, durante la manifestazione, con uno sputo il danese Poulsen”.
(da Blog trotter di Leonardo Coen, repubblica.it)

Mi chiedevo: ma Francesco Totti ha veramente letto un libro? No, non dico uno della Fallaci. Uno qualsiasi. Oppure la stimava perché lei era rimasta affascinata dalla raffinatezza del suo sputo? Se l'avesse saputo Zeffirelli, quel fiorino non ce l'avrebbe messo. Metti che ora glielo chiedano tutti i calciatori della Fiorentina, compreso Luca Toni. Tutti undici che si presentano a casa sua in costume adamitico per chiedergli quel fiorino, quel dannato fiorino che lui ha messo nella cassa di una che incitava la gente allo sputo libero...

domenica, settembre 17, 2006

venerdì, settembre 15, 2006

Colte al volo

E' morta la scrittrice Oriana Fallaci.
L'"Alieno" alla fine l'ha sconfitta.

15 settembre 2006 alle 8.04 - Fonte: repubblica.it -

Firenze, aveva 77 anni ed era da tempo malata di cancro Nessuna camera ardente, i funerali saranno in forma privata Ha scelto di morire a Firenze, a New York l’ultima cena.

Scritto da Gabriele – 15 settembre (kataweb)
Una tristezza infinita, si è spento uno degli ultimi paladini dell'occidentalità... Chissà dove andremo a finire con questi fottuti mussulmani che arrivano da tutte le parti.

Un vero "orgoglio" lasciare certe eredità....
Bush ringrazia.

venerdì, settembre 08, 2006

Cambio!

Non ho più voglia di patio, di estate, di colore. Può capitare, no? Una parentesi di bianco, tranquillità, solitudine: questo è quello che mi ci vuole, una gran voglia di niente. Mi soffocano i colori accesi della mia casa, il rumore della strada, i cani, che pure sarebbero creature perfette se fossero senza corde vocali. Mi dà fastidio l’entusiasmo con cui pregustano l’imminenza dell’inverno quelli che hanno goduto del riposo estivo, e chi non vede l’ora che arrivi Natale. Mi urta chi cerca di convincerti in modo subliminale che l’inverno sarà pieno di novità, chi fa il conto alla rovescia per l’inizio del campionato e i prossimi allucinanti programmi televisivi per ritardati mentali.
Non voglio vedere i tristi colori dell’autunno, ma soltanto bianco e azzurro.
Vorrei una casa sul mare, quelle in legno con grandi vetrate luminose e le scale che scendono direttamente sulla spiaggia. Non qua, lontano. Magari in California, ma anche in Australia. Strano, per la prima volta non penso alla Spagna, il che è piuttosto grave per me. Che sia una parentesi o una svolta, questo ancora non l’ho capito, ma in ogni caso i cambiamenti ogni tanto fanno bene. Il fatto è che tutto qua mi sembra troppo stretto, e avrei bisogno di spazi aperti, orizzonti illimitati e di respirare un’aria nuova.

...ecco

... una cosa del genere.

Truffe mediatiche

Chi cavolo crede di fregare?! (l’espressione spontanea era un’altra, per dire la verità, ma sono una signora). Insomma, migliaia di austriaci e tedeschi incollati davanti alla televisione per seguire l’intervista di questa spudorata truffa mediatica. Certo, è vero che il mondo anglosassone non brilla per arguzia e originalità, e che probabilmente deve passare attraverso molte Cogne ancora, prima di annusare puzza di strumentalizzazione televisiva. Ma è vero anche che solo un macaco potrebbe credere che questa ragazza sia stata rapita da un pazzo all’età di otto anni, tenuta segregata in uno scantinato fino alla morte del suo sequestratore per poi uscire indenne, curata nell’aspetto, per niente turbata psicologicamente, e con una disinvoltura davanti alle telecamere da fare invidia a una qualsiasi delle nostre soubrettes (che pure sostengono di aver “studiato” recitazione). La tipa non desta il benché minimo sospetto nemmeno quando, con lucidità e freddezza disarmante, ricorda nei minimi dettagli il momento del suo rapimento, non solo i particolari della dinamica ma addirittura i suoi percorsi mentali, quello che aveva pensato prima, durante e dopo. Aveva otto anni e ne sono passati altri otto. Ora dovrò preoccuparmi se non mi ricordo nemmeno cosa ho fatto martedì della scorsa settimana? Ecco, in genere, quando una persona è stata rapita, viene tenuta in isolamento per almeno un mese, ma Natascha deve aver annusato il profumo dei soldi e deciso così di approfittare finché il ferro è caldo. A questo punto viene da pensare che in questi otto anni la tipa abbia preso corsi di recitazione per corrispondenza. O che sia stata piazzata davanti un ciclo continuo di “Maurizio Costanzo Show”, imparando così l’arte del guadagno sulle disgrazie. Una cosa è certa: tempo un paio di settimane e uscirà la storia della sua “odissea”. Perché sicuramente è in grado di scrivere libri senza nemmeno finire le elementari. E che c’è di strano? Lo ha fatto anche Ligabue.

mercoledì, settembre 06, 2006

Colte al volo

Fine giornata, entro in garage e scendo dalla macchina, giusto in tempo per ricevere una piccola perla di arguzia infantile. L'Amichevole Spiderman di quartiere è in pole position sulle scale.
"Zia vengo un'ora da te."
"Un'ora non direi."
"Dieci minuti."
"Magari anche cinque."
Entra. Il solito rituale della caccia alla cioccolata e si piazza sul divano.
"Ma dimmi: tu li tratti sempre così i tuoi ospiti?"
"Solo quelli irrequieti. E tu sei uno di loro."
"No, perchè quella di ieri sera è stata a parlare con te due ore."
"Martina non è irrequieta."
"E' tua nipote?"
"Come fa ed essere mia nipote, se abbiamo quasi la stessa età."
"E' tua amica?"
"Certo che è mia amica. E con ciò?"
Breve silenzio di riflessione.
"Volevo solo sapere se tu tratti meglio le tue amiche di tuo nipote."

Da "Dialoghi con l'Amichevole Spiderman di quartiere"

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Colte al volo 2
Dal vostro amichevole Spiderman di quartiere


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Q.B.

Ovvero "quanto basta" per tirarti sù il morale in una giornata decisamente down, quando tutto ti sembra girare nel modo sbagliato, e per un'inspiegabile ragione (ma neanche tanto inspiegabile) hai motivo di pensare che valeva la pena essere più razionali quando serviva. Adesso non importa se la prenotazione definitiva sarà un'altra, se la data cambia... L'importante è avere in mano una prima bozza di viaggio, fantasticare che probabilmente intorno a quei giorni, in meno di poche ore sarai dall'altra parte dell'oceano. Non è una scossa adrenalinica come avere il biglietto in mano, ma fa bene lo stesso. Quanto basta, appunto, per recuperare una riserva di quell'ottimismo che sembrava inesauribile. Ogni viaggio apre sempre nuove prospettive, e in questo non semtterò mai di credere.

martedì, settembre 05, 2006

Dal TGR delle sette e mezza...

"Ancora una notte sotto le stelle al largo delle coste, prima di vedere la terra dei cedri". Licenza poetica del giornalismo italiano. Peccato che un cacciatorpediniere non sia esattamente la Love Boat, e sul ponte della nave non ci sia il capitano Stubbing che annuncia l'arrivo a Puerto Vallarta. Oddio, i fuochi d'artificio magari sì, ma un tantino più inquietanti...
Dicesi "missione di pace". Staremo a vedere.


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